Individualismo USA

By 4 Luglio 2015Media&Fede

Alla fine, negli Stati Uniti d’America ha prevalso una lettura individualistica dei diritti umani, con l’emarginazione dei princìpi di realtà e solidarietà, e la Corte Suprema s’è espressa, con un solo voto di scarto, a favore dell’estensione del matrimonio gay a tutti gli Stati dell’Unione… Il punto, però, non è formale, e riguarda il superamento di quella linea rossa che distingue la pretesa del singolo di appagare i propri desideri comunque, e il rispetto dei diritti altrui. La linea rossa investe i minori che potranno darsi in adozione alle coppie gay, perdendo così il diritto alla doppia genitorialità, cioè ad avere un papà e una mamma come previsto nell’orizzonte di crescita armonica che dovrebbe garantirsi ai bambini di tutto il mondo. […]

Nonostante qualcuno sia tentato di farla passare come un precedente utile per il nostro Paese, la sentenza della Corte Suprema degli Usa si colloca in un contesto del tutto diverso da quello europeo e italiano. Perché non esiste alcuna istanza europea che possa imporre ai singoli Stati una determinata legislazione familiare, e perché la tradizione europea ci chiede di non consentire mai che il diritto dei più forti prevalga su quello dei più deboli. Non possiamo regredire rispetto alle Carte dei diritti umani del Novecento, dobbiamo ribadire che il diritto ad avere un padre e una madre non è un privilegio, è fondamento d’ogni altro diritto.

Carlo Cardia – Individualismo e solidarietà
Avvenire, 28/6/2015

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