Ricky Martin rivolta la frittata: «Le vostre voci sono troppo potenti per spargere tanto odio», accusa i due stilisti [Dolce e Gabbana], che in realtà hanno espresso rispetto per le scelte altrui. Anche lui, come Elton John, è padre di due gemelli commissionati a una madre surrogata, ovvero una donna così povera da poterla noleggiare a tempo, ingravidare e poi rimuovere, non prima di aver prelevato quel figlio cresciuto in grembo e partorito. La forma più inumana di colonialismo, di razzismo, di sfruttamento. La più volgare prevaricazione in stile “ho i soldi quindi posso”. […]
Sono tutti Charlie, di questi tempi, pronti a difendere la libertà di parola, purché sia allineata al verbo ufficiale dell’associazionismo e della politica gay. Succede in tutte le dittature.
Lucia Bellaspiga – I fulmini della lobby sui gay non allineati
Avvenire, 17/3/2015