Una Bibbia per capire

By 13 Febbraio 2015Media&Fede

«Sia sul piano della storia sia su quello dell’arte e della sociologia, non si può capire il mondo attuale se non si ha alcuna idea del testo biblico. Non si può capire l’islam, né ovviamente le altre religioni. La Bibbia è comunque uno dei fondamenti della nostra cultura. Che ci piaccia o no, questa è un’altra questione, ma bisogna conoscerla per capire la storia, le istituzioni, o le leggi in Europa o anche nell’antico Medioriente. Tutto questo è talmente legato alla ricezione del testo biblico, che se si vuole passare accanto alla Bibbia, ci si priva di uno strumento per capire la situazione attuale. Basta vedere le difficoltà che si hanno oggi in Francia per gestire tutto quello che ha a che fare con i conflitti religiosi, perché si è sempre voluto, da due secoli, mettere la Bibbia da parte.
Credo che sia un errore e che le recenti evoluzioni lo dimostrino. Per cui, che siamo credenti o no, la Bibbia fa talmente parte della nostra storia, e persino del nostro subconscio, che bisogna occuparsene. Non si può dire che la Bibbia o la religione sia un affare puramente privato.

Il biblista Thomas Römer intervistato da Joël Burri
su Riforma, n. 38/2014

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