I pilastri della morale

By 3 Ottobre 2014Media&Fede

Basandosi sulle risposte al questionario disponibile sul suo sito Moralfoundations.org, il ricercatore afferma che i pilastri della nostra morale sono sei idee fondamentali: cura, equità, libertà, lealtà, autorità, santità. Lo psicologo qui usa l’immagine di una lingua con sei recettori del gusto. A questo punto arriva la sua tesi più discussa: i conservatori hanno una mente più ampia di quella dei liberal.

La loro «lingua morale» sente più sapori. «Di solito chi si colloca a sinistra attiva solo due dei ricettori: quelli legati alla libertà e all’equità. Ma la nostra morale profonda è più complessa». In altre parole: i Tea party hanno una mente più aperta di quella dei democratici. «Sentono» anche le questioni che riguardano lealtà, autorità, santità. Sta qui il «vantaggio evolutivo» della destra rispetto alla sinistra; secondo lo studioso americano, i progressisti farebbero bene a tenerne conto…

«Al 90 per cento siamo come scimpanzé, ci comportiamo da individualisti, ma c’è un 10 per cento di noi che funziona come le api. Siamo cooperativi, nati per vivere in comunità. Per superare le divisioni basta ricordarsi di ciò che ci distingue dalle scimmie». E della doppia natura della moralità: «è qualcosa che ci lega (binds) e ci acceca (blinds). E questa non è una cosa che capita solo a chi sta dall’altra parte».

Antonio Sgobba – Ideologici nella testa
Il Sole 24 Ore, 10/5/2012

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