«Parla ai figliuoli d’Israele, di’ loro: “Il settimo mese, il primo giorno del mese avrete un riposo solenne, una commemorazione fatta a suon di tromba, una santa convocazione”» (Levitico, 23, 24). Rosh Ha-Shanah è un’importante festività ebraica, della durata di due giorni, celebrata nel mese di tisheri, il primo mese del calendario ebraico. Quest’anno, il 24 settembre sera segnerà l’inizio dell’anno 5775. Il mese di tisheri è preceduto dal mese di elul, durante il quale il bisogno di pentimento si fa più urgente… Rosh Ha-Shanah si distingue da tutti gli altri momenti dell’anno per il fatto che segna l’arrivo di qualcosa di nuovo… Il capodanno ebraico è quindi un’occasione di preghiera e di introspezione, per riparare gli errori commessi. […]I dieci giorni che iniziano con Rosh Ha-Shanah e terminano con il giorno di Kippur (il giorno dedicato all’espiazione), sono conosciuti come Yamim Noraim, vale a dire «i giorni del pentimento»…
Nel Talmud è scritto che nel giorno di Kippur sono espiati solo i peccati verso Dio. Per espiare i peccati verso gli uomini bisogna prima cercare la riconciliazione e la riparazione degli errori commessi, quando possibile. È per questo che un periodo dell’anno è dedicato alla ricerca della riconciliazione con gli uomini.
Zion Evrony – Al suono dello shofar
Osservatore romano, 24/9/2014