La fame di fede invade Clubhouse

By 3 Marzo 2021Curiosità, Dall'Italia

Alberto Ravagnani racconta sull’Osservatore romano la sua esperienza su Clubhouse, la piattaforma social che – ne abbiamo parlato la scorsa settimana – permette agli utenti di interagire esclusivamente attraverso la voce. Ravagnani – prete, 27 anni, una passione per i nuovi mezzi di comunicazione – è entrato per curiosità e, una sera, ha aperto una stanza intitolata come la sua rubrica sull’Osservatore, “un prete per chiacchierare”.

“Era solo un esperimento“, precisa, e invece «in pochi istanti sono entrate decine e decine di persone… Gli interventi si susseguivano uno dopo l’altro, senza soluzione di continuità. Credenti, poco credenti, ex credenti, atei: tutti lì per mettere a tema la fede, il rapporto con Dio, il senso della vita». “Pazzesco”, commenta. «È bastato improvvisare uno spazio virtuale per radunare quasi un centinaio di persone dalle 22.30 a mezzanotte e chiacchierare in maniera educata ed edificante».

«Non so se queste persone si siano convertite – conclude -, ma non mi importa. Certamente non cambiano vita nemmeno tutti coloro che ascoltano le mie omelie domenicali… Ma d’altronde, come dice san Paolo, fides ex auditu. Se Clubhouse ci offre degli spazi per far risuonare la Parola di Dio e raggiungere il cuore di coloro che ascoltano, non possiamo che gioire di questa opportunità».

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