Francia, evangelici tra due fuochi

By 18 Febbraio 2021Esteri, Focus

Si è rivelato poco più di un equivoco la notizia, circolata nei giorni scorsi, secondo la quale il ministro dell’interno francese, Gérald Darmanin, considera gli evangelici “un problema serio”. La polemica era nata in seguita a un clamoroso commento espresso lo scorso 2 febbraio dal ministro in un programma televisivo a margine del dibattito sul disegno di legge sulla laicità, attualmente all’esame del Parlamento transalpino; Darmanin aveva dichiarato che «gli evangelici sono un problema molto serio», anche se, ha aggiunto, «non della stessa natura, ovviamente, dell’islamismo che compie attacchi terroristici e omicidi»; le sue parole erano riferite ai presunti finanziamenti che, secondo fonti in possesso del suo dicastero, alcune comunità evangeliche riceverebbero dall’estero.

Va peraltro detto che il ministro non è nuovo a uscite discutibili: pochi giorni prima, ospite a France Inter, riferendosi all’islam aveva spiegato senza troppi giri di parole che «non possiamo più discutere con persone che si rifiutano di scrivere su un pezzo di carta che la legge della Repubblica è superiore alla legge di Dio», una posizione peraltro ribadita in precedenza dal politico in più occasioni. In un successivo incontro con il Cnef, organizzazione che rappresenta la maggior parte delle chiese evangeliche francesi, il consigliere del ministero dell’Interno per i rapporti con i culti ha ammesso che nella circostanza “è stata usata un’espressione infelice” e ha assicurato che l’equivoco non si ripeterà.

La vicenda segue a ruota la polemica sollevata da un altro ministro, Marlène Schiappa, che il 10 gennaio in un’intervista televisiva aveva spiegato come «ci sono sempre più famiglie influenzate dalle correnti evangeliche degli Stati Uniti, che chiedono, come negli Stati Uniti, certificati di verginità»; l’affermazione, non confortata da dati concreti, aveva provocato forti critiche dentro e fuori dall’ambiente evangelico francese.

Due dichiarazioni, due bufale: anche senza evocare complotti è evidente che non possa trattarsi di un caso; la spiegazione più plausibile è che il governo stia cercando una sponda interna per evitare che alla legge sulla laicità venga attribuita la patente di norma anti islamica: «il governo – scrive La Vie – vuole evitare di essere accusato di islamofobia e quindi ha bisogno di trovare correnti non musulmane da criticare, mentre il reale oggetto della legge sono davvero alcune pratiche presenti all’interno del contesto islamico». Gli evangelici, «che costituiscono una minoranza cristiana relativamente sconosciuta e spesso disprezzata in Francia», devono essere sembrati il bersaglio ideale per una manovra di questo genere.

foto: evangeliques.info

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