Martedì 3 novembre, dopo mesi di polemiche e colpi di scena, gli Stati Uniti decidono chi coprirà la carica di presidente per i prossimi quattro anni. Ultimi fuochi per i due candidati: Donald Trump, in particolare, tenta di recuperare terreno sul rivale con un’intensa serie di comizi in giro per il Paese (e qualche mossa a sorpresa) tenendo gli occhi puntati su un bacino – il voto religioso – rivelatosi essenziale nel 2016. In un’intervista il presidente ha parlato della sua appartenenza confessionale: “mi considero un cristiano adenominazionale”, ha dichiarato Trump, che ha anche ricordato di essere cresciuto nella chiesa presbiteriana e di aver assistito, nei mesi scorsi, a diversi servizi di culto virtuali, ribadendo poi la sua convinzione che Dio abbia avuto un ruolo nella sua guarigione dal covid-19.
Intanto è andata a buon fine la nomina di Amy Coney Barrett alla Corte suprema: il Senato americano ha confermato a tempo record la scelta della neogiudice, che il New York Times in un servizio, valutando le sue posizioni e i suoi valori, consacra rappresentante del neoconservatorismo.
Sul versante prettamente elettorale i sondaggi al momento danno in vantaggio Joe Biden, anche se con un margine che cambia di giorno in giorno; gli esperti più seri avvertono che – vuoi per gli incerti di un anno imprevedibile, vuoi per il particolare sistema elettorale americano – non è davvero possibile sbilanciarsi sul risultato finale.
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