Le fasi dell’ecumenismo secondo l’Osservatore romano

By 2 Luglio 2020Focus

L’Osservatore romano dedica un ampio intervento di Juan Fernando Usma Gómez al dialogo tra le confessioni cristiane, e in particolare alle relazioni fra “cattolici, pentecostali ed evangelicali” (sic).

La via del confronto, scrive Usma Gómez, si è rivelata «un’avventura affascinante e non priva di rischi» a causa della scarsa conoscenza reciproca, sfociata con il tempo nella diffidenza; nonostante questo già negli anni Sessanta si individuavano occasioni di avvicinamento, come quando «un leader pentecostale che “voleva vedere cosa succedeva nella Chiesa cattolica” ha potuto partecipare al Concilio Vaticano II, tra gli ospiti del Segretariato per l’unità». A seguire, «la nascita del Movimento carismatico cattolico (1967), che è l’espressione cattolica del Movimento pentecostale, con tutte le sue grazie spirituali e manifestazioni carismatiche, ha posto le basi per l’avvio del dialogo internazionale cattolico pentecostale». Negli anni Settanta «la riflessione avvenuta sull’urgente necessità di evangelizzare il mondo moderno è stata fondamentale per avviare una prima consultazione informale. Ancora oggi, le basi dell’identità evangelicale poste dal Patto di Losanna (Losanna, 1974), messe a confronto con le affermazioni dell’Evangelii nuntiandi di Paolo VI (1975), indicano che cattolici ed evangelicali si preoccupavano della situazione missionaria nel mondo e che seguivano le stesse mozioni dello Spirito, ricorrendo a un linguaggio simile». Un parallelismo durato fino alla fine degli anni Ottanta e, secondo l’autore, «bruscamente interrotto quando, nel II Congresso evangelico di Losanna (Manila, 1989), si è data priorità a strategie di conquista che ignoravano la validità della fede dei cattolici»; una parziale ricomposizione ha avuto luogo al III Congresso di Losanna, nel 2010, frutto di un percorso di relazioni con l’Alleanza evangelica mondiale sviluppato a partire dagli anni Novanta: «quel che è iniziato come un chiarimento circa una descrizione evangelicale della Chiesa cattolica si è tramutato in un’opportunità di esporre le posizioni ufficiali di entrambi, evangelicali e cattolici, sulla Chiesa, sul proselitismo e sui vincoli di comunione».

Più di recente il percorso ha portato a ulteriori sviluppi, come la storica richiesta di perdono pronunciata da papa Francesco nel 2014 a Caserta presso la chiesa della Riconciliazione. Molte analisi – conclude Usma Gómez – concordano sul fatto che l’origine delle divisioni tra cattolici, pentecostali ed evangelicali è pastorale, non dogmatica. Questo è vero. È innegabile tuttavia che le divisioni abbiano anche gravi conseguenze dogmatiche che non possono essere ignorate».

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