Per i Democratici americani è il momento della verità: martedì, nel cosiddetto Supertuesday, verrà indicato (salvo imprevisti) chi sfiderà Donald Trump nella tornata presidenziale di novembre.
Al di là delle posizioni politiche espresse durante le primarie, il pubblico americano non percepisce i quattro contendenti in gara – Joe Biden, Elizabeth Warren, Bernie Sanders, Pete Buttigieg, anche se nelle ultime settimane si sta facendo spazio la figura del miliardario Michael Bloomberg – come particolarmente religiosi, nonostante diversi di loro si impegnino in questo senso.
Se infatti Bernie Sanders, senatore del Vermont, non sbandiera le sue origini ebraiche e anzi ammette di non essere attivamente coinvolto in attività religiose, gli altri candidati non fanno mistero della loro fede: Pete Buttigieg, sindaco di una cittadina dell’Indiana e gay dichiarato, è di estrazione episcopale e ha addirittura messo la religione al centro della sua campagna elettorale; Elizabeth Warren, senatrice del Massachusetts, si definisce metodista e in un discorso tenuto alcuni mesi fa ha voluto riflettere pubblicamente sul capitolo 25 del Vangelo di Matteo; Joe Biden, già vice di Obama, parla spesso della sua fede e punta a diventare il secondo presidente cattolico dopo Kennedy.
Nonostante l’impegno profuso, nella percezione degli elettori l’unico candidato democratico considerato abbastanza religioso è proprio Biden.
foto: Joe Biden (da religionnews.com)
