Trent’anni fa, sul canale americano Fox, andava in onda il primo episodio di una serie che avrebbe fatto la storia della televisione: i Simpson, cartone animato che trent’anni e 672 puntate dopo, con la sua satira corrosiva e la sua capacità di giocare con i luoghi comuni, rimane un punto di riferimento condiviso per le ultime generazioni.
Ma non solo: come rileva Brunetto Salvarani nel suo libro “Da Bart a Barth”, non si può ignorare come «ne I Simpson i temi religiosi, i riferimenti al sacro siano molto presenti. È frequente, infatti, il rivolgersi direttamente a Dio, il parlare di lui, in modo non superficiale, ma anzi permettendo di sviluppare riflessioni sul senso dell’esistenza, dei legami familiari, dell’amicizia, sul ruolo e le modalità di un confronto tra fedi che appaiono tra i personaggi che affiancano i protagonisti: un fatto non scontato non soltanto per il mondo dei disegni animati, ma più in generale anche per l’intera programmazione televisiva».
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