Mentre la politica continua le sue schermaglie per dare vita alla nuova legislatura, sui giornali si discute sul senso della presenza cristiana nei Palazzi.
Perché, ragiona Francesco Belletti, la politica non si fa solo in Parlamento: la buona politica «è quella capace di valorizzare e promuovere la capacità di auto-organizzazione della società, di riconoscere l’associazionismo, il volontariato, i comitati di quartiere, le esperienze di auto-mutuo aiuto: tutti gesti politici, tutte azioni che cambiano il volto di una comunità, spesso nel faticoso lavoro delle relazioni brevi, del vicinato, del territorio.
E che partono dall’azione sociale, non dal progetto politico». La politica dev’essere, insomma, “espressione di un popolo in azione” dove il voto non ha “una dimensione solo individuale”, ma rientra nella “dinamica più virtuosa del rapporto tra credenti e bene comune della civitas terrena”.
foto: avvenire.it