Le notizie della settimana – 25 novembre

By 25 Novembre 2017Focus

Le notizie di prima pagina di questa settimana: Milano ha perso sul filo di lana la designazione a nuova sede dell’Agenzia europea del farmaco; il M5S ha vinto a Ostia, dove però ha votato solo un terzo degli elettori; sono arrivati gli avvisi di garanzia (ventitré) per la tragedia di Rigopiano; dopo settant’anni Il canto degli italiani (meglio noto come Fratelli d’Italia) è diventato ufficialmente inno nazionale; si è dimesso il presidente della Federazione gioco calcio, Tavecchio. Poche novità in politica: a sinistra, nonostante le mediazioni e le raccomandazioni, ci si continua a dividere, Berlusconi attende il responso del tribunale di Strasburgo, Di Maio scrive a Macron per spiegargli il Movimento Cinque Stelle.
Sul fronte internazionale c’è ansia per i 44 marinai di un sottomarino argentino di cui si sono perse le tracce ormai da una settimana; la corte internazionale dell’Aia ha condannato all’ergastolo il generale serbo Ratko Mladic, il boia dei Balcani; il presidente dello Zimbabwe, Robert Mugabe, alla fine si è dimesso; la cancelliera tedesca Angela Merkel minaccia un ritorno al voto dopo aver constatato la difficoltà di creare una maggioranza stabile; è morto il criminale-guru Charles Manson. Non è stata una settimana di grandi titoli, in effetti, ma va decisamente meglio nelle pagine interne, come vedremo.

In Italia, per esempio, torna in primo piano la questione didattica, dopo che in un liceo di Roma l’allarme della preside ha rivelato da un lato la difficoltà di arginare le scorribande degli studenti, dall’altro l’appoggio che questi ricevono da parte di alcuni genitori, secondo i quali le bombe carta sono solo zingarate e gli spinelli non sono un problema purché sia “roba buona”.
Ce n’è abbastanza per parlare di emergenza educativa e di naufragio del patto tra scuola e famiglia, scrive Giovanni Belardelli sul Corriere. In mezzo alla tempesta perfetta il ministro Fedeli ha ritenuto opportuno emanare un decreto con il quale, scrive Belardelli, di fatto abolisce il voto in condotta alle scuole medie, sostituendolo con un praticamente innocuo “giudizio sintetico”. «A preoccupare – riflette Belardelli – è soprattutto il segnale che essa manda all’intero mondo della scuola: un segnale che inevitabilmente va nel senso dell’allentamento della disciplina», specie di fronte ai fatti romani; il problema è che nel clima odierno «la sanzione di gravi mancanze nel comportamento non appare qualcosa che è collegato al senso del dovere e della responsabilità individuale, ma una forma di discriminazione sociale o una indebita limitazione della creatività dei ragazzi». E se siamo arrivati fin qui è perché la cultura dell’impegno, della serietà e della disciplina è stata rimpiazzata «con una che concepisce la scuola soprattutto o soltanto come luogo di inclusione sociale, in cui si devono (iper)proteggere i giovani, a far sì che pian piano ogni idea di sanzione sia diventata sostanzialmente illegittima».

Pagina esteri. Innanzitutto le notizie di cui si è parlato meno: quindici persone sono morte, nel sud del Marocco, nella calca creatasi durante una distribuzione di aiuti alimentari; oltre duecento le vittime di un attacco terroristico a una moschea in Egitto.

Scripture Union, una missione britannica dedicata alla diffusione della Bibbia, ha deciso di non utilizzare riferimenti diretti ai Vangeli nel suo ultimo libro dedicato alla Natività. L’obiettivo, stando all’organizzazione, è quello di semplificare la storia e renderla più accessibile ai bambini che non conoscono la Bibbia.

Intanto il parlamento inglese e altri undici edifici significativi in Gran Bretagna mercoledì notte si sono illuminati di rosso in segno di solidarietà verso i cristiani perseguitati.

Uomo avvisato, mezzo salvato: devono aver pensato questo alcune chiese che, negli Stati Uniti, hanno esposto all’ingresso un cartello per scoraggiare eventuali assalti armati. «Vi informiamo – recita tra l’altro l’avviso – che questa non è un’area demilitarizzata: siamo pesantemente armati e a ogni tentativo di irruzione verrà opposta una reazione con possibili conseguenze letali».

Sempre negli Usa la testata Newsmax ha pubblicato la sua lista dei cento evangelici più influenti del Paese. Al primo posto, nonostante sia ormai uscito di scena, compare ancora Billy Graham, seguito dal figlio Franklin e dal predicatore Joel Osteen. Scorrendo la lista si incontra al sesto posto Rick Warren, mentre il primo politico è Mike Pence (nono), seguito dai produttori cinematografici Mark Burnett e Roma Downey (decimi). Ventiduesimo l’autore di fama internazionale John Piper, ventinovesimo il suo collega Tim Keller, mentre al 45mo posto troviamo il fondatore di YWAM, Loren Cunnigham, al 56mo il campione di football americano Tim Tebow, al 67mo Joni Eareckson Tada, fondatrice di Joni and friends, al 90mo il cantautore Steven Curtis Chapman.

In Francia lo stato di emergenza seguito agli attentati del 2015 si è ufficialmente concluso; la nuova legge antiterrorismo firmata dal presidente francese Macron, rileva Evangelical Focus, potrebbe però risultare controproducente per la libertà di culto.

Alla Regina Elisabetta, che festeggia settant’anni di matrimonio con il Principe Filippo, sono stati dedicati sei francobolli con immagini d’epoca.

Vicende italiche. Franca Gerosa è una giornalista che abbiamo avuto modo di apprezzare per la sua competenza. Ma è anche una donna coraggiosa che in questi giorni ha commosso i lettori del suo giornale parlando apertamente della sua malattia. Lo ha fatto in termini diversi dai consueti schemi dell’autocommiserazione (che, viste le circostanze, non sarebbe nemmeno fuori luogo) o dell’illusione (che a molti può giovare in termini di motivazione), ma piuttosto riflettendo in profondità sul senso della sua condizione. «Comprendi che la malattia – scrive Franca – magari ti ha tolto l’illusione di poter dirigere la tua vita, di poter fare domani o tra un mese quello che non hai fatto oggi o due anni fa, ma ti ha dato la consapevolezza di cosa e chi vale davvero, di cosa e chi per te è importante; la lucidità di distinguere il bene dal male, il giusto dallo sbagliato» e, non ultimo, di riconoscere “le persone che ti vogliono bene, sempre e comunque” da quelle che “chiedono notizie della tua salute per sentirsi bene” o, peggio, di quelle che “ti hanno cancellato”. Ma non solo, la malattia ti offre anche un’altra possibilità: «rimetti in discussione valori e principi», continua la giornalista, e «comprendi che devi spenderti al massimo e senza paura per quello che per te vale». Una lezione di vita che tutti dovrebbero fare propria.

Cronache locali. Si chiude con un’assoluzione la triste vicenda di cronaca che aveva visto un pastore evangelico siciliano alla sbarra con l’accusa di truffa nei confronti di alcuni fedeli.

A Favara (AG) c’era anche il sindaco nei locali della chiesa evangelica alla cerimonia di consacrazione di un nuovo pastore; a Cisterna la chiesa evangelica ha avuto il placet del Comune alla costruzione di un nuovo locale di culto.

Capitolo svarioni. «La culla del cristianesimo è in Oriente: il primo Papa, San Pietro, era palestinese»: parola di padre Michaeel Najeeb, il bibliotecario di Mosul, in un’intervista alla Stampa. Per onestà va comunque concesso l’onore delle armi a un personaggio che, a rischio della vita, ha salvato migliaia di manoscritti antichi dalla furia degli estremisti islamici.

Rubrica appuntamenti. Vi aspetta un weekend denso di impegni, a partire da quelli televisivi: questo pomeriggio si terrà la seconda sessione del 60mo Zecchino d’oro, mentre domani andrà in onda da Tbilisi, in Georgia, lo Junior Eurovision Song Contest, dove l’Italia verrà rappresentata da Maria Iside Fiore con “Scelgo” (“My choice”), un brano dell’ormai immancabile cantautore evangelico astigiano Stefano Rigamonti.

Se vi va di uscire, sabato sera a Milano si svolgerà la nona edizione di J Factor, che vedrà affrontarsi sul palco di via Dottesio dodici artisti e band selezionati, nei mesi scorsi, dallo staff di Angelo Maugeri; a valutarli una giuria presieduta ancora una volta dal direttore di evangelici.net e composta quest’anno da Mauro Caldera, Paky Arcella, Giuliana Ferraz e dal calciatore brasiliano Gabriel; presenterà la serata Manuel Manima.

Sempre stasera a Merate (LC) i giornali locali segnalano che la compagnia teatrale Ronzinante propone “To be or not to Bibbia”, «uno spettacolo “semiserio” in cui il linguaggio teatrale celebra la sacralità della Bibbia e al contempo la rende “divulgativa” riducendone la struttura a immagini chiare, semplici… per tutti».

Si tiene invece a Milano da mercoledì 29 novembre a sabato 2 dicembre l’edizione 2017 del Sabaoth International Film Festival, rassegna dedicata alle produzioni cinematografiche di ispirazione cristiana; il tema scelto per quest’anno è ispirato a un noto passo del Vangelo di Giovanni, “Conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi”. Ad aprire la kermesse, martedì 28, un incontro con la testimonial americana pro-vita Gianna Jessen.

Infine, un’anteprima: l’organizzazione umanitaria cristiana Compassion Italia parteciperà dall’1 al 3 dicembre alla Maker Fair Rome, la più grande fiera dell’innovazione in Europa. «La presenza di un’organizzazione missionaria cristiana a un appuntamento che unisce migliaia di esperti e appassionati di informatica e intelligenza artificiale – ha spiegato lo staff – vuole essere un segnale sul fatto che la tecnologia può avere un ruolo centrale nel contrasto alla povertà». Presso lo stand di Compassion, attraverso visori tridimensionali, i visitatori potranno vivere l’esperienza – suggestiva e drammatica – della quotidianità nelle baraccopoli keniote; ad aprire la fiera ci sarà l’intervento dell’imprenditore boliviano Miguel Angel Figueroa – nato in un contesto di povertà e sostenuto da Compassion fino alla laurea – che oggi attraverso progetti di imprenditoria sociale sostiene centinaia di progetti in Bolivia e Nicaragua. Maggiori dettagli verranno resi noti nei prossimi giorni sul sito ufficiale della missione.

Momento amarcord. Il 26 novembre del 1922 nasceva Charles Schulz, il papà dei Peanuts.

Parentesi di costume. Un sito di economia ha deciso di mandare una sua inviata a New York per raccontare un culto di Hillsong: al di là del fatto che la reporter ripete continuamente “messa”, l’articolo è interessante perché permette di capire come un esterno vede una riunione evangelica ultramoderna, dalle cose che nota di più (la musica, la richiesta di soldi) a quelle che invece gli sfuggono.

A proposito di USA, anche l’agenzia di stampa Agi torna sul Museo della Bibbia inaugurato a Washington sabato scorso; un articolo interessante (aperto da un titolo poco appropriato rispetto al contenuto) che sottolinea l’approccio neutrale dell’esposizione, nata «con l’obiettivo di sviluppare curiosità e stupore. Con un unico invito finale: “leggete la Bibbia”».

Tornando in Italia, una recente inchiesta ha rivelato che i siti specializzati in bufale (quelle che troppo spesso vengono rilanciate senza verifica) sono collegati in una rete di 175 domini in grado di movimentare milioni di contatti facendo rimbalzare le notizie (false) da una parte all’altra. A margine di questo sistema di notizie alternative, stando alle verifiche, sarebbe anche un sito cattolico.

Secondo The Journal of Psychology, ricorda La Stampa, dovremmo abituarci a tenere un “diario della gratitudine” raccogliendo ogni giorno alcuni pensieri sulla giornata trascorsa. Essere grati, infatti, «mette in circolo energia positiva, aumenta la forza di pianificare, riduce il senso di solitudine. È associata a felicità, soddisfazione, fiducia. Può servire da automotivazione». E, potremmo aggiungere, è pure un approccio molto biblico alla vita e alle relazioni.

Rifiutare la fluidità di genere è l’eresia del XXI secolo, spiega il Foglio citando Brendan O’Neill: raramente in passato un’ideologia è stata adottata con una tale arrendevolezza, tanto che ormai è impossibile opporsi senza subire conseguenze. Ma, al di là di questo, il rischio è di crescere «una nuova generazione che si aspetta che ogni proprio istinto sia rispettato istantaneamente».

Però anche per gli atei le cose non vanno benissimo: la Global Atheist Convention, raduno internazionale in programma a febbraio in Australia, pare sia stato annullato per lo scarso numero di iscrizioni.

Sarà forse anche perché, come sostiene Rodney Stark, nonostante tutto «il mondo non è mai stato così religioso». Il problema non è la fede, ma l’appartenenza: i credenti, oggi, non si riconoscono nelle chiese istituzionali ed esercitano la fede in maniera meno convenzionale. Succedeva anche in passato: nel Seicento «i pochi che andavano alla funzione uscivano appena il pastore attaccava il sermone»; a Lipsia nel Cinquecento, addirittura, «mentre il pastore predica, giocano a carte e spesso lo scherniscono crudelmente o in faccia gli fanno il verso», o accompagnano la funzione tra «imprecazioni e bestemmie, teppismo e risse». I sostenitori della spiritualità libera non esultino però troppo presto: pare che l’alternativa principale alla religiosità, ieri come oggi, non consistesse nella fede ma nella superstizione.

Angolo cultura. Sono passati dieci anni dalla messa in vendita del primo Kindle, uno dei più noti supporti per la lettura di libri in formato elettronico, e l’azienda ne ha approfittato per stilare la classifica dei volumi più venduti in questo primo decennio: a sorpresa il primo dei titoli non-fiction è un libro di ispirazione cristiana, Unbroken, la biografia di Louis Zamperini (il libro, pubblicato anche in Italia, è diventato anche il soggetto di un film).

Citazione della settimana. Siamo un Paese in cui «si è calvinisti con gli altri e cattolici, assolventi, con se stessi». Così Luca Josi – produttore televisivo con un passato in politica – intervistato tempo addietro da Vittorio Zincone.

Pagina spettacoli. Il Re Salomone diventa testimonial della convivenza in un cartone animato presentato dal regista Hanan Kaminski al Festival del cinema israeliano.

Netflix ha ordinato una nuova serie televisiva, Messiah, che verrà realizzata da Mark Burnett and Roma Downey, produttori ormai celebri per il loro lavoro su pellicole dedicate alla fede (è loro la miniserie The Bible, andata in onda alcuni anni fa anche su Rete4). Messiah proverà a immaginare che cosa succederebbe se oggi qualcuno venisse riconosciuto come il Cristo: come reagirebbe la società, come lo tratterebbero i media, quanti lo seguirebbero e come, che reazioni avrebbero i governi.
L’uscita della serie è programmata per il 2019 con dieci episodi che affronteranno tematiche come la religione, la fede e la politica.

Voci dal web fuggite. La notizia della sposa-bambina di Padova, ripresa da diverse testate, cavalcata da politici populisti e commentata da autorevoli opinionisti, era solo una bufala. Una buona notizia per tutti, tranne ovviamente per i media, che continuano a dimostrarsi poco affidabili.

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