Le notizie della settimana – 16 settembre

By 16 Settembre 2017Focus

Approcci impropri, calamità naturali (sette morti a Livorno), omicidi insensati, vacanze finite in tragedia (tre vittime alle solfatare di Pozzuoli): il mese di settembre non si è aperto troppo bene per il nostro Paese. Uno dei fatti che più ha colpito l’immaginario nella settimana appena trascorsa è stata la (ancora presunta) violenza di due militari in servizio a Firenze nei confronti di due ragazze straniere che, dopo una serata in discoteca e abbondanti libagioni, pare non fossero particolarmente lucide. «Abbiamo sbagliato – hanno ammesso, in sostanza, i due militari – ma le ragazze erano consenzienti». Sull’errore ci sono pochi dubbi, e l’Arma ha già sospeso i due per tutelare il buon nome del corpo; sul piano penale saranno invece i giudici (e non il popolo dei social network, diviso come sempre tra due fazioni opposte) a fare luce, valutare ed esprimersi. Qualcuno già chiede – in caso di condanna – pene “esemplari”, mentre in realtà basterebbero pene giuste: la maturità della giustizia si misura anche nella capacità di comprendere che la gravità di un reato si moltiplica se lo commette chi ci dovrebbe difendere, aiutare, guidare.

Tra le altre polemiche di casa nostra finite sulle prime pagine dei giornali si registrano la battuta d’arresto (forse definitiva) per la legge sullo ius soli, la cautela di papa Francesco sui migranti (“riceverli non basta, è necessario integrarli” e quindi limitare gli ingressi), l’allarme chikungunya a Roma che ha bloccato in via cautelare le donazioni di sangue, ma anche il primo scioglimento di un’unione civile. Che il Corriere, con una approssimazione piuttosto sospetta, chiama direttamente “divorzio”.

Pagina esteri. Notizie di cui si è parlato poco: tre milioni e mezzo di bambini rifugiati, segnala l’Osservatore romano, «non hanno avuto la possibilità di andare a scuola nel corso dell’ultimo anno».
Almeno 83 persone sono morte a Nassiriya in un attacco di militanti dell’Isis.
Nello Yemen continua, drammatica e dimenticata, la guerra civile: questa settimana ce lo ricorda l’Internazionale.
Passando alla Corea del nord, Porte Aperte propone uno sguardo «su come funziona l’apparato anticristiano nel regno dei Kim, in una società modellata per impedire alla chiesa di esistere».
I cristiani nepalesi, riferisce l’Osservatore romano, hanno espresso «forti preoccupazioni in merito alla nuova legge inserita nel codice penale che punisce tutte le conversioni religiose e le attività di evangelizzazione e proselitismo nel Paese».

A Parigi si è verificata un’aggressione a una famiglia ebrea: due anziani genitori e i loro figli sono stati percossi, tenuti in ostaggio e derubati da delinquenti che hanno espresso in più occasioni posizioni antisemite.

Veniamo agli Stati Uniti. L’uragano Irma è passato su Miami, e la preghiera di Trump è finita in prima pagina sul Corriere (anche se in realtà il presidente non ha scritto “Dio ci protegga”, ma “Dio benedica ognuno di noi”). Rivolgersi a Dio sta tornando prassi comune nel Paese: in Texas, racconta il New York Times, la ricostruzione post-uragano passa anche per la preghiera.

La deriva estremista della destra americana è frutto del vuoto religioso che gli Usa stanno sperimentando in misura sempre più accentuata? Se lo chiede Frontiere: «Negli ultimi dieci anni – scrive Valerio Evangelista -, numerosi sondaggi hanno mostrato che gli americani stanno abbandonando sempre di più le religioni organizzate. La fascia di popolazione che rifiuta qualsiasi affiliazione religiosa è in rapida crescita, passando dal 6% nel 1992 al 22% nel 2014 (tra i millennials la percentuale sale al 35%)». Secondo l’Atlantic, ricorda ancora Evangelista, sono soprattutto gli evangelici non praticanti a sostenere Trump.

Tornando in Europa, secondo una nuova ricerca il 61% dei cattolici britannici sarebbero favorevoli all’aborto (erano il 39% nel 2012).

Una nave-chiesa potrebbe presto affrontare le correnti del Tamigi dalle parti di East London: dovrebbe contenere un locale per culto, ma anche aule di lezione e spazi per altre attività culturali ed economiche.

Il Washington Post torna sulle origini di Angela Merkel, ricordando la sua infanzia da figlia di un pastore luterano.

Cronache locali. I battesimi della chiesa Bethel di Bari sono stati raccontati da una testata pugliese con un reportage e un servizio video.

Rubrica appuntamenti. Presentata ufficialmente la nuova edizione di Portici di carta, in programma sabato 7 (dalle 10 alle 24) e domenica 8 ottobre (dalle 10 alle 20) nel centro di Torino: ancora una volta un centinaio di librai ed editori animeranno per due giorni i portici del capoluogo piemontese con le loro proposte editoriali. Tra le adesioni va segnalata la nutrita presenza evangelica, con gli stand di Casa della Bibbia, Claudiana e Centro del libro cristiano, presenti nell’area spiritualità.

Continua invece fino al 24 settembre a Ferrara la mostra sulla Riforma del XVI secolo organizzata dalla chiesa evangelica Cerbi.

Parentesi di costume. Se avete meno di diciott’anni o figli in quella fascia d’età vi sarete accorti che è ricominciato l’anno scolastico. E, con esso, si ripropone la sfida dell’abbigliamento: in questi primi giorni di lezione si vedono in classe mise adatte a una gita al parco più che a una presenza tra i banchi. La preside di un istituto superiore di Rimini ha deciso di porre alcuni limitiagli eccessi con un regolamento che dice no «ai pantaloni corti, ai jeans con i buchi, alle canotte, alle magliette stracciate, ai cappellini, alle ciabatte». Perché «decoro e rispetto vanno recuperati», spiega la preside, «gli studenti devono ricordare che la scuola è un’istituzione pubblica, dove si trasmettono valori e si educa ai principii». Del resto, riflette, «li prepariamo al futuro», e per questo «devono capire che ci sono ambienti di lavoro dove non si può essere troppo sportivi o trasandati».

“I bambini sono maschi, le bambine sono femmine. La natura non si cambia. Stop gender nelle scuole”: è lo slogan che campeggia sul “bus della libertà” allestito da Manif pour tous nell’ambito di una campagna no-gender che da metà a fine settembre toccherà alcune tra le principali città italiane.

Intanto l’Italia si scopre solidale: da un’indagine Gfk Eurisko riportata dalla Stampa è emerso che «tra il 2012 e il 2016 il 55% in più della popolazione italiana si è dichiarata propensa a devolvere almeno una parte della propria eredità ad associazioni no profit».

E a proposito di solidarietà, anche la Scozia dà il buon esempio. Chiese e missioni ogni anno donano al prossimo una quantità di tempo pari a cento milioni di sterline: lo fanno attraverso oltre novemila azioni sociali, 4500 operatori e 74 mila volontari in grado di sviluppare un impegno di oltre nove milioni di ore di servizio sociale.

La beneficenza e la solidarietà in fondo sono più diffuse di quanto si dica: tanto che, per raccontare i migliori esempi di altruismo, il prossimo 19 settembre il Corriere è in procinto di lanciare un allegato settimanale, intitolato significativamente Buone notizie, dedicato al mondo del volontariato.

Cambiando argomento (e, ça va sans dire, tono) una risposta seria ai problemi di Torino arriva da una delibera della Giunta, che dopo anni di studi “modifica i termini della pubblica amministrazione” in forma neutrale, per evitare “discriminazioni di genere”. Per dirne una, gli “utenti in attesa” diventeranno, finalmente, “persone in attesa”. «Un piccolo passo per la persona ma un grande passo per il genere umano», si potrebbe commentare (ovviamente adottando i nuovi parametri). Ora sì che le persone, non più oppresse da un’identificazione proterva e arrogante subita in silenzio per secoli, sopporteranno di buon grado le file, le tasse, la burocrazia.

Angolo cultura. «Una lettura molto peculiare, non fine a se stessa o di accrescimento culturale, bensì lettura che richiede l’adesione a lasciarsi trasformare, a percorrere un itinerario in cui senso e verità si rimandino l’un l’altro»: è questo il modo in cui, secondo Catherine Chalier, sarebbe opportuno leggere la Bibbia. Tra due possibili letture, fondamentalista e storico-critica, l’autrice ne individua una terza: la lettura spirituale. Nella lettura storico-critica il testo viene scrutato “con principi estranei”; la lettura fondamentalista viene praticata da chi “vuole cancellare il divenire storico e pensarlo in degrado continuo”. La lettura spirituale invece «non si oppone alla ragione, non si rifà solo agli affetti, alla fantasia, al sogno o alla divagazione, essa incoraggia la ragione a mettersi in ascolto di ciò che la trascende e di cui il linguaggio del libro che studia è testimone».

Il Corriere si occupa dell’eredità di Lutero riproponendo un sondaggio del Pew Research Center secondo il quale oggi «i cattolici e i protestanti vedono le loro fedi più simili che differenti». Pare che, «in America, tra i protestanti il 57% ritiene che le due fedi siano simili, contro il 41% che le considera diverse. Tra i cattolici, le percentuali sono rispettivamente del 65 e del 32. In Europa la situazione è più articolata ma non si discosta dalla tendenza». Con qualche ulteriore sorpresa in tema di salvezza dell’anima: se per Lutero valeva il Sola Gratia, «la maggioranza dei protestanti di oggi (con l’eccezione di quelli norvegesi), ritiene invece che la si raggiunga combinando fede e opere di bene, che è sostanzialmente la posizione tradizionale della Chiesa cattolica».
Dall’altra parte dell’oceano il Washington Post si è divertito a proporre un quiz sul tema per testare le conoscenze dei lettori.

A proposito di storia del cristianesimo: se l’argomento vi appassiona sarete contenti di sapere che Giancarlo Rinaldi – evangelico di lungo corso, nonché ex docente della materia presso l’Orientale di Napoli – ha deciso di raccogliere in un blog i suoi interventi, i documenti, le riflessioni presenti nei suoi spazi social.

Pagina spettacoli. Sono stati comunicati ufficialmente venerdì gli abbinamenti del 60° Zecchino d’oro: ancora una volta tra i dodici brani promossi alla fase finale (scelti tra 469 proposte) figura un lavoro del compositore evangelico astigiano Stefano Rigamonti, che quest’anno – dopo i buoni riscontri ottenuti nel 2016 con “Raro come un diamante” – si presenta con “Una parola magica”. Il brano è stato affidato all’interpretazione di Sara Calamelli, 9 anni, di Faenza (RA). Appuntamento dal 19 novembre al 10 dicembre, per quattro domeniche, sul palco dell’Antoniano di Bologna.

Negli Usa si sta girando un nuovo film sulla vita dell’Apostolo Paolo con la partecipazione di James Faulkner (volto noto di Game of Thrones) e Jim Cavaziel (l’attore che interpretava Gesù in The Passion).

Rimanendo in tema di film: giovedì scorso Rai2 ha trasmesso in prima serata Left Behind (rianimando sui social le polemiche sul tema della tribolazione).

Chiudiamo con lo sport. Quando la federazione rugbistica australiana ha deciso di sostenere il “sì” al referendum sui matrimoni tra persone dello stesso sesso, nelle sue file c’è stato un coraggioso dissenso: quello di Israel Folau, stella della nazionale e membro della chiesa pentecostale. «Io amo e rispetto tutti e le opinioni di tutti – ha spiegato Folau in un tweet -, ma personalmente non sosterrò i matrimoni gay». Inevitabili le critiche – ma anche la solidarietà – nei confronti del giocatore, con dinamiche molto simili a quelle viste in Italia nel 2016.

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