Le notizie della settimana – 2 settembre

By 2 Settembre 2017Focus

La polemica di fine estate arriva dall’Inghilterra, dove – stando ai giornali locali, e segnatamente all’autorevole The Times – una bambina cristiana sarebbe stata data in affidamento a una famiglia musulmana osservante, con tutte le conseguenze in termini di sintonia culturale e di abitudini tra la piccola e i suoi nuovi tutori.
Dopo un paio di giorni in cui commenti indignati hanno raggiunto una eco continentale (anche in Italia), il “ripensamento” dei giudici: la piccola verrà affidata alla nonna, in attesa di una soluzione più adeguata. Qualche bravo reporter però ha voluto mettere le informazioni nel giusto ordine e ha scoperto che la vicenda sarebbe stata, come minimo, gonfiata dal Times e dai giornali che hanno seguito a ruota la sua ricostruzione. E, in tempi di bufale quotidiane, non è rassicurante scoprire che anche un giornale affidabile ha ceduto al sensazionalismo.

Pagina esteri. Cominciamo con le notizie di cui si è parlato poco: un attentato in Iraq a firma Isis ha provocato la morte di almeno dodici persone; cinque vittime sono il bilancio iniziale di un attentato dei taliban a Kabul, in Afghanistan.

Negli USA sono almeno 37 le vittime dell’uragano Harvey, che nel corso della settimana ha imperversato in Texas tra allagamenti e devastazioni, diventando la calamità naturale più costosa nella storia degli USA: si calcola che i danni provocati dalla tempesta ammontino a 160 miliardi di dollari.
A margine del drammatico uragano sono state mosse critiche alla Lakewood Church, la megachiesa condotta da Joel Osteen, per la sua presunta ritrosia ad accogliere gli sfollati della città: secondo i detrattori infatti la comunità avrebbe aperto i suoi spazi solo dopo la pioggia di commenti apparsi sui social, dando il destro a chi non sopporta il pastore più noto (e telegenico) del Paese. Lo stesso Corriere ha ripreso la notizia in un articolo pubblicato mercoledì (tra l’altro sbagliando sistematicamente il cognome del “predicatore del sorriso”) e senza offrire il minimo diritto di replica.
Pare però che i media stavolta abbiano preso un abbaglio: nei giorni successivi alle polemiche la chiesa si è difesa dalle accuse spiegando che i locali della comunità erano rimasti allagati (e comunque non hanno rifiutato nessuno), e appena possibile sono stati aperti al pubblico gli spazi al piano superiore della struttura.
Intanto è scattata la solidarietà nei confronti degli alluvionati: chiese, missioni e organizzazioni di soccorso provenienti da tutto il Paese si sono attivate per portare aiuti alle popolazioni colpite dall’uragano.

Ma anche in mezzo ai disastri naturali c’è chi trova tempo per polemizzare: come gli atei, che ce l’hanno ancora con il senatore Marco Rubio per le sue citazioni bibliche inoltrate via Twitter.

Che poi, alla fine, si tratta dell’eterna battaglia tra libertà di espressione e separazione tra Stato e chiese. Una separazione con qualche crepa, se è vero che – lo rileva il Pew Research Center – mentre la Costituzione americana non nomina esplicitamente Dio, tutte le costituzioni dei cinquanta Stati federati lo citano almeno una volta.

Una presenza che non basta a tenere alto l’interesse degli americani per la fede, tanto che l’organizzazione evangelica Wycliffe USA ha avviato #WhyBible, una campagna virtuale su scala internazionale per l’alfabetizzazione biblica. L’intenzione è aggregare attorno all’hashtag (accompagnato da un apposito sito) una serie di contenuti in grado, si spera, di incoraggiare le persone a esplorare la Bibbia.

Andando verso sud, Porte Aperte segnala i progetti di un gruppo di giovani cristiani che nella Colombia orientale, «una delle zone con più persecuzione religiosa da parte di gruppi armati criminali», si prepara a portare il vangelo «a influenzare la propria regione con progetti comunitari».

In Europa, invece, quattro settimane di iniziative dedicate ai giovani hanno fruttato in Gran Bretagna oltre ventimila presenze e oltre 1300 conversioni. Lo annuncia lo staff di Soul Survivor.

Cronache locali. Dramma a Gela, dove una quattordicenne – figlia di un pastore evangelico locale – è morta improvvisamente nel sonno.

Si è concluso il Meeting dell’amicizia di Rimini, tra l’entusiasmo dei partecipanti e lazzi dei detrattori.

Rubrica appuntamenti. Si tiene oggi, in piazza Segni a Seregno (MB), “Riforma 500. La speranza della fede, la forza dell’impegno”: una manifestazione che, richiamandosi al cinquecentenario di Wittenberg, si propone di presentare la realtà evangelica a 360 gradi con la presenza di chiese e missioni a testimonianza dell’opera sociale, umanitaria, spirituale proposta in Italia e all’estero.

Si svolgerà invece venerdì 8 e sabato 9 settembre a Padova l’edizione 2017 delle Giornate teologiche organizzate dall’Ifed; quest’anno l’appuntamento si concentra sul tema “Riforma ieri, oggi, domani”.

Sabato 9 settembre la chiesa evangelica di Gambolò (PV) sarà presente, come di consueto, alla Notte bianca annuale organizzata dal Comune. Appuntamento dalle 19.30 in piazza Sabbione con una rassegna di artisti cristiani (il programma è in via di definizione).

Dal 21 al 25 settembre in Piemonte si svolge l’edizione 2017 di Torino Spiritualità, incentrata sul tema “Piccolo me. Restare o diventare bambini”.

Scendendo a Roma, martedì 26/9 alla Camera dei Deputati è in programma un convegno sulla libertà religiosa in Russia a cura del Cesnur. I dettagli sono qui.

Parentesi di costume. In Abruzzo l’Unione satanisti italiani (sì, pare proprio che esista) se la prende con un consigliere regionale (ex IdV, ex M5S, ora Sel) che intende proporre la creazione di «un’apposita task force per combattere, nella maniera più efficace possibile, il dilagante fenomeno della devozione al Maligno​ nel teramano​». Secondo la rappresentante di satanisti, Jennifer Crepuscolo non ci sarebbe nessuna escalation di azioni legate all’occultismo, ma che anzi «il satanismo praticato dagli “spirituali” – così riporta il Fatto – non è niente di acido, mai la predicazione di violenza o rituali macabri». Crepuscolo aggiunge che in Italia “i satanisti sono migliaia”, ancorché poco rappresentati, che sono rispettosi delle leggi e si considerano vittime del “terrorismo psicologico” messo in atto dai cristiani nei loro confronti.

Che poi, proprio negli stessi giorni della disfida abruzzese, in Inghilterra un gruppo dedito al paganesimo ha scritto all’Arcivescovo di Canterbury chiedendo alla Chiesa anglicana di restituire due edifici di culto espropriati ai tempi della cristianizzazione del Paese.

Se siete stufi dei soliti social network, li considerate una perdita di tempo e un pericolo per la vostra integrità spirituale, sappiate che un gruppo di pastori negli Usa ha varato SocialCross.org, una nuova piattaforma dove i cristiani possono esprimere liberamente il loro credo e impegnarsi in conversazioni senza temere ripercussioni negative. I pastori in questione hanno deciso di fare il grande salto dopo che diversi tra loro erano stati sospesi da Facebook per aver pubblicato contenuti non graditi alla platea LGBT.

Angolo cultura. Un lungo articolo di Michael Kulikowski, docente di storia all’università della Pennsylvania, racconta l’ascesa del cristianesimo da culto sconosciuto praticato nel vicino Oriente a religione dominante dell’Impero romano.

Roberto Barbolini sul Giorno si pone una domanda interessante: e se l’apocalisse arrivasse, anziché di colpo, “per slittamenti impercettibili fino al suo terribile disvelamento finale”? «Viviamo giorno per giorno – riflette Barbolini – perseguendo fino allo stordimento le nostre passioni e i nostri sogni di gloria, e non ci rendiamo conto che l’apocalisse si avvicina. Narra la Bibbia che Belsha’ssar, il re di Babilonia nipote di Nabucodonosor, mentre banchettava con coppe d’oro sottratte al tempio di Gerusalemme vide apparire le dita d’una mano che tracciavano una misteriosa scritta sul muro. Chiamato a decifrarla, il profeta Daniele gli disse che Dio aveva contato i suoi giorni». Allo stesso modo, «enigmatico come la scritta al festino di Belsha’ssar è il tracciato della nostra vita, che non si svela mai fino in fondo se non nel momento supremo in cui, giunta al termine, può essere pesata nella sua totalità sulla bilancia del tempo».

Sul rapporto tra Lutero e la musica si concentra invece un articolo di Carlo Piccardi sull’Osservatore romano (ora disponibile anche online): il riformatore poteva contare su una voce da tenore, suonava flauto e liuto, e «tale esperienza fu sicuramente fondamentale nella concezione luterana che seppe integrare la musica al culto al di là di ogni possibile riserva sul grado di profanità e sulle tentazioni subdole dell’espressione musicale», distinguendo il suo approccio da quello, iconoclasta anche tra le note, di Giovanni Calvino.

Pagina spettacoli. I media si interrogano sul rapporto tra la popstar Justin Bieber e il pastore evangelico Carl Lenz, che pare abbia avuto una parte significativa nel riavvicinamento di Bieber a Dio. E, come se le fole estive non fossero abbastanza, da più parti si insinuano dinamiche relazionali diverse dal rapporto tra un credente e il suo tutor spirituale o dall’amicizia tra due credenti.

Dovremmo farci un esame di coscienza prima di abbonarci a Netflix? John Piper sostiene di sì.

Si parla della Bibbia in una docufiction andata in onda su DMax e ora disponibile anche in streaming.

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